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Febbraio, impossibile resistere alla tentazione di parlare di dolci di Carnevale. Assaggiarli, mangiarli poi!
Le origini di questa festa, molto sentita in Romagna, sono antichissime. Culti pagani, celebrazione sfrenata del nuovo ciclo naturale, lo spazio tra vita e morte, la rinascita della nuova stagione fertile, la fine di quella passata. Nuovo anno, nuova tendenza. L'ultima moda in ambito gastronomico è il cibo fermentato. Alimenti trattati con appositi e vari procedimenti di conservazione che permettono loro di durare nel tempo, cambiando forma e consistenza. Il cibo diventa più sano, i sapori e gli odori amplificati.
Dolce, dolcissimo Natale. Come ogni anno, anche per me è giunto il momento della preparazione del tipico dolce natalizio, più di ogni altra cosa un momento di unione e condivisione: insieme a nonna, mamma, sorella, tutte ci adoperiamo nella preparazione di un'antica ricetta, armate di grembiule e pazienza. Io e Zoe ci occupiamo di impasto e infornata, la nonna tiene d’occhio la cottura e la mamma è alla decorazione candita e packaging finale.
Le preparazioni dolciarie nelle feste occupano un posto d’onore sulla tavola. Ma non vi parlerò di panettone e torrone, i gran classici, ma di dolci fatti in casa. La loro preparazione, il profumo e il gusto, scatenano piccole gioie, ricordi infantili, momenti deliziosi che costituiscono il nostro personale bagaglio emozionale e culturale. 5 luglio 2017, Yeme - prefettura di FukuokaArriviamo all’azienda familiare di the verde Uno Japan nella prefettura di Fukuoka, per farci svelare qualche segreto sulla bevanda nazionale.
Mr. Iwabe ci attende alla stazione di Yeme alle 10 in punto spaccate per accompagnarci (bisogna fare attenzione a non fare ritardi o qua se ne vanno – ovvero il quarto d’ora accademico non esiste!). |
AuthorsCANDI - passionate cook, curious about new tastes and flavours, she loves experimenting. Archives
June 2021
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